Le scommesse nel rinascimento
Le scommesse, soprattutto da quando sono online come su 20Bet, sono qualcosa di assolutamente trasversale che coinvolge ogni età e fascia sociale. Eppure, non è sempre stato così. Come e chi scommetteva in Europa in epoca rinascimentale?
Durante questo periodo storico, che va dal XIV al XVII secolo, il gioco d’azzardo aveva un ruolo importante nel tessuto sociale, influenzando sia le classi più elevate che le più umili. Dal gioco dei dadi popolare tra i nobili, al tarocco prediletto dal popolo, le differenze tra i vari paesi europei erano evidenti e riflettevano l’unicità della cultura di ogni nazione.
Nel rinascimento italiano
Nel Rinascimento italiano, il gioco d’azzardo era un’attività comune e diffusa. I nobili spesso partecipavano a giochi sofisticati come il Basset, un gioco d’origine italiana molto popolare nei salotti signorili, ma non meno diffuso era il gioco dei dadi, considerato un’attività di prestigio. Anche le classi inferiori erano attratte dal gioco d’azzardo, preferendo però giochi più accessibili come il tarocco, un precursore del moderno gioco di carte.
Scommesse francesi
Anche in Francia, l’azzardo occupava un posto di rilievo nella società rinascimentale. Il gioco d’azzardo era frequentemente praticato dai nobili, ma si differenziava da quello italiano per l’influenza del potere reale. Il gioco del Re era il Brelan, un gioco di carte che ha in seguito contribuito alla nascita del Vingt-et-un, l’antico nome del Blackjack. Il popolo, invece, prediligeva il gioco del Pharaon, la versione popolare del Basset.
Gioco d’azzardo nel Regno Unito
Nel Regno Unito, la popolarità dei giochi d’azzardo era elevata, sebbene la Corona cercasse spesso di regolamentare e limitare il gioco d’azzardo. Tra i giochi favoriti dalla nobiltà, c’erano il Primero, antenato del Poker, e il Hazard, da cui deriva il moderno gioco dei dadi. Il popolo, invece, era solito cimentarsi nel Ruff and Honors, una variante del Whist.
Famosi scommettitori
Alcuni personaggi rinascimentali sono divenuti noti per il loro amore per il gioco d’azzardo. Uno di essi era il re Enrico VIII d’Inghilterra, che era noto per il suo amore per i giochi d’azzardo e per la sua propensione a perdere somme considerevoli. Anche la regina Elisabetta I era nota per la sua passione per il gioco d’azzardo, tanto da istituire una lotteria nazionale per aumentare le entrate dello Stato.
In Italia, il famoso condottiero Federico da Montefeltro era conosciuto per il suo amore per il gioco del tarocco, mentre in Francia, il re Luigi XIV, appassionato di Brelan, mise in piedi la prima legislazione per regolare il gioco d’azzardo.
Nobili vs Popolo
In conclusione, durante il Rinascimento, il gioco d’azzardo non era solo un passatempo, ma una forma d’intrattenimento e socializzazione che permeava tutte le classi sociali. I giochi variavano da nazione a nazione, riflettendo le tradizioni culturali e le differenze sociali. C’era una distinzione evidente tra i giochi praticati dai nobili, che tendevano a essere più complessi e sofisticati, e quelli popolari tra il popolo, più accessibili e diretti.
I nobili spesso vedevano il gioco d’azzardo come un modo per esprimere il loro status sociale, mentre per il popolo, il gioco d’azzardo offriva un’opportunità di evasione dalla dura realtà quotidiana e, in alcuni casi, la speranza di un riscatto economico.